Il legame tra la famiglia Barbisotti e l’Africa inizia nel 1924 quando Marco lascia Rovetta, un piccolo comune in provincia di Bergamo, e si stabilisce nella Costa d’Oro (l’attuale Ghana) per lavorare nel settore minerario. Sono gli anni della corsa all’oro.
La famiglia segue le orme di Marco. Nel 1930 i fratelli Barbisotti (Marco, Angelo e Giuseppe) fondano la società Barbisotti’s Brothers e iniziano a investire nel settore minerario. A quel tempo il Ghana è ancora una colonia britannica e quando l’Italia dichiara guerra alla Gran Bretagna, nel 1940, i fratelli Barbisotti sono costretti a tornare in Italia.
Marco rientra in Africa solo nel 1951 e dopo due anni passati in Nigeria, si stabilisce definitivamente in Ghana, collaborando con l’impresa di costruzioni Micheletti&Co nella realizzazione di edifici governativi e banche. Qualche anno dopo, lo raggiunge il figlio Giampietro e insieme, nel 1959, fondano la Barbisotti & Sons, che nel 1965 si trasformerà in Barbisotti & Sons Limited. Le prime operazioni riguardano scuole, bungalow e complessi immobiliari.
Nel 1974, la società vede l’ingresso di Fulvio Barbisotti, altro figlio di Marco: il valore delle operazioni inizia a lievitare e la società ottiene l’appalto per ingrandire e ristrutturare lo stadio di Kamasi.
L’eredità di Marco (che muore in Italia nel 1981) viene raccolta da Marcello Barbisotti, primogenito di Giampietro e attuale direttore generale della società, e dal fratello Federico: insieme partecipano alla costruzione di vari distributori di benzina e di strutture direzionali ad Accra.
Le linee guide della terza generazione sono proprio l’innovazione e la modernità: tra le opere più all’avanguardia c’è il Ministero degli Affari Esteri di Accra, un edificio ultramoderno con ampie vetrate e tecnologie di ultima generazione.
La scommessa lanciata da Marco nel 1924 è stata vinta e la Barbisotti & Sons può vantarsi di essere una delle aziende più solide del panorama africano.