Uno spazio a Roma per il cacao ghanese

Roma, 21 apr. – Come la maggior parte delle materie prime prodotte dall’Africa, il cacao del Ghana viene ancora ampiamente esportato nella sua forma grezza. Questa situazione crea enormi disparità nella distribuzione del reddito generato dall’industria mondiale del cioccolato. Da qui nasce il paradosso in virtù del quale la più grossa fetta della torta mondiale è a quasi esclusivo guadagno non di chi il cacao lo produce, cioè poche multinazionali che fabbricano prodotti finiti a base di cacao.

Eppure, di fronte alla riluttanza delle aziende straniere a investire direttamente in Ghana, non mancano le iniziative attuate dal governo per migliorare il contributo nazionale al valore aggiunto della filiera attraverso una migliore politica dei prezzi – come testimonia la recente alleanza strategica stretta con la Costa d’Avorio – e consentire una crescita del settore del cacao basata sull’equità. Per invertire la tendenza a esportare la sola materia prima a vantaggio di un prodotto finito e sostenere il commercio di una qualità “made in Ghana”, Accra punta sull’industrializzazione del settore con l’aiuto degli attori privati attraverso vari incentivi e abbattimenti fiscali, o ancora vantaggi commerciali derivanti dalle free zones, con l’obiettivo specifico di portare l’expertise nel Paese, dove manca solo l’artigianalità.

Per contribuire a una filiera locale sostenibile, anche il consolato del Ghana con sede a L’Aquila ha avviato negoziati con diverse realtà, incluse alcune grandi compagnie del turismo, per costruire nella parte centrale del Paese, a nord di Kumasi, una farm pensata come ricettore ecologico per l’organizzazione di vacanze nel mondo del cacao: partire dal “piccolo” per far scoprire l’origine di una catena di produzione, dalla raccolta delle fave alla macinazione in pasta, burro e polvere di cacao.

In un’ottica simile nei prossimi mesi nascerà in Italia la Ghana House: un pezzo d’Africa nel cuore di Roma, più precisamente nel quartiere di Porta Pia. Questo spazio multifunzionale polivalente fungerà da vetrina per il contributo sociale, culturale, artistico, economico e politico del continente e includerà un reparto specificatamente dedicato al cacao per fare conoscere le opportunità legate alla raccolta, alla coltivazione e alla lavorazione delle fave. La Ghana House sarà messa a disposizione delle aziende, associazioni e istituzioni per l’organizzazione di incontri, con la possibilità di adibire un ampio spazio espositivo. [di Massimiliano Colasuonno Taricone, articolo pubblicato sul numero di aprile di Africa e Affari]