I rapporti tra Italia e Ghana: intervista al Console Taricone su Africa Affari
Nel numero di ottobre di “Africa Affari”, rivista mensile che parla del continente del futuro, c’è uno speciale sul Ghana. Si parla di risorse e infrastrutture che lanciano la città di Accra, del saluto del mondo a Kofi Annan, e c’è soprattutto una interessante intervista al console del Ghana in Italia, Massimiliano Colasuonno Taricone.
In particolare in questo numero la rivista fa un approfondimento proprio sulle relazioni tra Italia e Africa. Il continente nero dovrebbe entrare nel dibattito politico italiano non solo con tematiche legate all’immigrazione, ma anche come opportunità politica economica.
Proprio il Console sottolinea – nell’intervista realizzata da Gianfranco Belgrano – come il Belpaese si soffermi «sugli aspetti commerciali senza approfondire possibile partnership locali e investimenti in un Paese che può costituire una porta d’ingresso per tutta l’Africa occidentale».
L’Italia, secondo Massimiliano Colasuonno Taricone, «non vuole produrre sul posto, gli investimenti italiani non sono bassi ma inesistenti. Ad eccezione di Eni che fa storia a sé».
L’Italia, in questo momento, aggiunge il Console «pensa solo a difendersi dall’emigrazione africana e non pensa ad aprirsi all’Africa: c’è solo chiusura, quando ci dovrebbe essere apertura per cogliere grandi opportunità economiche con reciproco vantaggio».
Massimiliano Colasuonno Taricone vede il Ghana come un «punto di svolta per moltissime imprese italiane. Potrebbe essere una fonte di rilancio». I settori trainanti potrebbero essere quello dell’agroindustria, del manifatturiero, dell’industria dell’arredamento e anche del turismo. Il Ghana ha tante potenzialità, le imprese italiane dovrebbe saper guardare oltre i propri confini.