La lettera del Console del Ghana in Italia a Rolling Stone

Il portale del noto mensile musicale Rolling Stone ha criticato il brano di Marco Dona dello Zoo di 105 in un articolo a firma di Claudio Biazzetti. Il testo “Vengo da Ghana” è stato definito capace di «riunire tutti i cliché più razzisti, anacronistici e disgustosamente offensivi sugli immigrati in Italia». La canzone finita al primo posto della Viral 50 di Spotify insomma è un mix di «ignoranza, volgarità, povertà compositiva».

Nella vicenda è intevenuto anche il Console del Ghana in Italia, Massimiliano Colasuonno Taricone, con una lettera al noto magazine musicale.

«L’ultima inestimabile opera di Marco Dona de Lo Zoo di 105», ironizza Taricone nella sua missiva, «non è un «testo razzista! Avrebbe meritato il palcoscenico del Teatro La Scala!». «Una formidabile opera musicale che si occupa delle abitudini culinarie del Ghana (anche se Dona ha dimenticato di menzionare le noccioline) e che addirittura promuove iniziative benefiche in Uganda e pazienza se in Uganda non ne sono stati informati. Il grandissimo Dona ha infatti rivelato di voler donare, (perché il Dona dona, ricordiamocelo) una manciata di letti a castello e qualche mobile ai nostri fratelli ugandesi. E se ci si sta domandando per quale bizzarra ragione i ghanesi non debbano beneficiare dei proventi realizzati da una canzone che li percula amabilmente, lo spiego io: i letti a castello dell’avveduto Dona non ci starebbero nelle povere capanne di fango e paglia del Ghana. Questione di misure e di forme».

E la missiva non può non concludersi con un invito: «Noi ghanesi non siamo affatto indignati per la canzone del mitico Dona. Anzi, non vediamo l’ora ne partorisca un’altra, magari sulle sveglie al collo. Nel frattempo, lo invitiamo in Ghana così potrà assaggiare qualcuna delle nostre banane, da lui meravigliosamente decantate. Sono certo gradirà».