Ingenti investimenti norvegesi per una produzione più sostenibile di cemento

Accra, 22 apr. – Ha un valore pari a 27,9 milioni di dollari l’investimento congiunto effettuato dal Fondo danese per l’industrializzazione per i paesi in via di sviluppo (IFU) e dal fondo d’investimento norvegese Norfund in Continental Blue Investments Ghana (CBI), azienda ghanese specializzata nella produzione di cemento.

A segnalarlo sono i media specializzati, dai quali si apprende che l’investimento consentirà di quasi triplicare la produzione a 1,4 tonnellate all’anno.

Attualmente CBI gestisce una struttura per la produzione di 550.000 tonnellate di cemento all’anno fuori Accra; il cemento viene venduto con il marchio Supacem per progetti di edilizia commerciale, industriale e residenziale, nonché infrastrutture complesse.

Poiché la produzione di cemento è uno dei più pesanti emettitori globali di carbonio, l’investimento include la costruzione di un’unità di calcinazione dell’argilla da 405.000 tonnellate all’anno, che è il più grande sistema di calcinazione del mondo fino ad oggi.

Lo scopo è quello di utilizzare argilla calcinata di provenienza locale invece del clinker importato, che contribuisce in modo determinante alle elevate emissioni del processo di produzione.

La sostituzione porterà a una riduzione delle emissioni di carbonio fino al 20% per tonnellata di cemento prodotta senza compromettere la qualità del prodotto. Includendo la vendita di argilla calcinata ad altri produttori di cemento in Ghana, si prevede che l’emissione totale evitata sarà vicina al 30% rispetto all’attuale tecnologia di produzione.

L’introduzione dell’argilla calcinata nella produzione del cemento sostiene la transizione verde ed è in linea con la tassonomia verde dell’UE, che stabilisce un limite superiore per l’intensità delle emissioni di CO2.