Fondazione Grigioni in Ghana per lanciare la sfida al Parkinson

Ventisette anni, capelli lunghi e scuri e un sorriso pieno di amore soprattutto quando lavora in Ghana al fianco dei suoi pazienti a cui insegna a curarsi dal Parkinson.

Lei è Serena Caronni, biologa nutrizionista di Seveso, al suo secondo viaggio in Africa. Il Cittadino (quotidiano online di Monza e Brianza) ha raccontato la sua storia e quella di un progetto a cui la ricercatrice partecipa con entusiasmo grazie a uno studio condotto dal Centro Parkinson di Milano in collaborazione con la Fondazione Grigioni.

In Ghana la dottoressa Caronni è andata con lo staff del professor Gianni Pezzoli, presidente della Fondazione Grigioni per il morbo di Parkinson e direttore del Centro Parkinson dell’azienda ospedaliera Gaetano Pini di Milano. La Fondazione ha avviato uno studio clinico, sfruttando le risorse del territorio, “per fornire una terapia alternativa e sostenibile a coloro che non possono permettersi economicamente una terapia farmacologica a lungo termine”.

La Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson è nata nel 1993, ed è un ente privato senza fini di lucro che raccoglie fondi da destinare alla ricerca di questa malattia. In tutto il mondo si è assistito negli ultimi anni a un notevole miglioramento della qualità della vita dei malati di Parkinson, e questo grazie alle tante conoscenze acquisite, ai nuovi farmaci in commercio e alle nuove procedure diagnostiche.

In Africa sono in molti a non potersi permettere una terapia a pagamento, per questo si sta portando avanti uno studio a base di semi di Mucuna Pruriens, una pianta leguminosa contenente levodopa che cresce nei paesi tropicali. Questi semi si sono dimostrati efficaci nel controllare la sintomatologia motoria che porta il Parkinson. Un risultato uguale a quello che si ottiene con i farmaci.

Metà dei pazienti, però, ha mostrato un problema di tollerabilità alla sostanza, soprattutto di tipo gastrointestinale, dovuto alla notevole quantità di polvere di semi di Mucuna da ingerire. A questi pazienti è stata, quindi, somministrata la cura facendo diluire la polvere in un bicchiere d’acqua, lasciando il bicchiere in posa per qualche minuto la sostanza in più si deposita sul fondo. L’acqua è stata poi somministrata ai pazienti, che hanno mostrato una buona tollerabilità. In questa maniera, il problema è stato aggirato.

Lo studio della Fondazione cerca di mettere a punto questa terapia, rendendola sempre più sicura e ben tollerata dai pazienti. Inoltre, la Fondazione Grigioni ha aperto un ambulatorio nel centro comboniano a Sogakope in Ghana, sponsorizza viaggi periodici di neurologi, l’approvvigionamento di farmaci e l’addestramento di medici locali per gestire i pazienti, insegnare a medici e farmacisti come preparare la polvere di Mucuna lavorando i semi.