Qual è il contesto socio-culturale del Ghana?

A differenza degli altri paesi africani, il Ghana non è mai stato teatro di conflitti e il clima tranquillo che si respira è il risultato di una convivenza pacifica fra le diverse etnie. Il Ghana ha una popolazione di circa 26 milioni di persone che vivono in armonia e le radici di questa tolleranza sono da cercare nella storia dei popoli che hanno abitato questo territorio a partire dal XIV secolo.

L’interno del territorio era abitato da popolazioni autoctone a cui si sovrapposero alcuni gruppi di mossi (una popolazione nativa del Burkina Faso); nacquero così i regni di Dagomba, Momprussi e Namumba. Due secoli dopo, nelle zone limitrofe si costituirono i regni di Bono-Manso, Banda e Gongia.

Quest’ultimo fu fondato da un gruppo di mandé, un’etnia legata alla fondazione dei più antichi imperi dell’Africa Occidentale. Gongia si estese territorialmente e riuscì a costituire una struttura amministrativa piuttosto stabile che fu parzialmente conservata dal popolo ashanti, che si impadronì della regione nel XVIII secolo e iniziò ad estrarre e commerciare oro (uno dei metalli più presenti nel territorio ghanese).

Con il regno di Osei Tutu (1660-1717), gli ashanti intrapresero una politica di espansione e costituirono una sorta di federalismo. Lungo le coste invece si imposero i fanti, un gruppo affine agli ashanti. A partire dal XVIII secolo, iniziò la penetrazione de coloniale ad opera degli inglesi e nel 1874 il litorale denominato Costa D’Oro (che dal 1844 era stata unita all’attuale Sierra Leone) e il territorio interno degli ashanti finirono sotto l’autorità inglese.

Durante questi anni, il paese divenne primo produttore mondiale di cacao e iniziò a svilupparsi a livello di infrastrutture. L’ascesa politica di Kwame N’Krumah e del suo movimento nazionalistico portarono all’indipendenza del Ghana, che avvenne il 6 marzo 1957.

La lotta contro il dominio inglese quindi riuscì a compattare il popolo ghanese, che sotto il governo di N’Krumah visse un periodo florido. L’armonia fra le etnie che vivono in Ghana fu messa in discussione dalla dittatura di Rawlings, che seminò il panico per qualche anno dopo aver preso il controllo delle forze armate ma fu presto destituito.

In Ghana coesistono 100 gruppi etnici differenti e a differenza della maggior parte dei paesi africani, non sono mai avvenuti conflitti di natura etnica. Più della metà della popolazione (52%) appartiene all’etnia akan (detta anche ashanti), il 15% è di origine mossa, il 12% appartiene all’etnia Ewe, l’8% è di etnia Ga le altre etnie si dividono il restante 13%.

Gli Ashanti costituiscono quasi la metà della popolazione e sono presenti soprattutto nelle regioni centrali e meridionali attorno a Kumasi. Siamo di fronte a un popolo famoso per riti e cerimonie: ogni inizio del mese, ad esempio, si celebrano cerimonie solenni al Palazzo Reale del Re Ashanti.

Una parte della cerimonia è segreta e vi può assistere solo un gruppo molto ristretto di iniziati, mentre esiste anche una cerimonia ufficiale in cui può accedere chiunque a patto che sia presentato da qualcuno. La cerimonia consiste in uno sfilare di cantastorie che raccontano le gesta dei re precedenti, dignitari che portano doni, suonatori di tamburi e danzatrici in panni rossi.

La colonizzazione inglese ha incentivato il radicamento del cristianesimo, che pur non essendo la religione di stato è praticata da oltre il 70% della popolazione, mentre l’Islam si attesta al secondo posto con il 17,6%.