Qual è la situazione politica del Ghana?

Il Ghana è una repubblica presidenziale in cui il Presidente della Repubblica (e capo del governo) e il Parlamento vengono eletti per 4 anni a suffragio universale. Il Presidente è rieleggibile una volta sola.

 

Dal 1992 ad oggi, si sono svolte sette elezioni in cui si sono avvicendati i due partiti principali: il National Congress Democratic, che si ispira a valori di centro-sinistra e il New Patriottic Party, partito conservatore e nazionalista.

 

L’attuale presidente del Ghana è Nana Addo Dankwa Akufo-Addo, leader del New Patriottic Party, in carica da gennaio 2017 dopo aver sconfitto il rivale del National Congress Democratic, John Dramani Mahama.

 

È uno degli stati africani più stabili dal punto di vista politico grazie a elementi quali senso di appartenenza, tolleranza e rispetto reciproco per le varie etnie.

By Unknown – Ole Feldbæk, Ole Justesen: Danmarks Historie: Kolonierne i Asien og Afrika, Politikens Forlag, Kobenhavn 1980, Public Domain, Link

La storia del Ghana

Nel XIV secolo, il paese è abitato da diversi etnie: sulle coste il possente regno fanti di Denkyira, al centro e al nord le tribù di etnia akan. Gli ashanti, una delle più importanti tribù akan, si stabiliscono nelle foreste interne e diventano regni tributari dello Stato costiero. Nel corso degli anni, gli ashanti prendono il potere in tutto il paese e si dotano di un poderoso esercito.

 

Agli inizi del XIX secolo, viene abolita la schiavitù ma inizia un periodo burrascoso di lotte contro “l’invasore” britannico. Dopo due conflitti sanguinosi, gli inglesi riescono ad imporre il proprio dominio sul nord e sulla costa (che diventano colonie dell’impero). Il centro rimane nelle mani degli ashanti fino al 1902, quando il regno viene inglobato nella colonia britannica della Costa d’Oro.

 

Il colonialismo inglese rafforza un forte senso di nazionalismo che punta a unire le due anime del paese, quella più rurale e legata alle tradizioni al nord e quella più europeizzata al sud. Nel 1946, il governo di Londra permette l’accesso di funzionari africani all’interno dei governi locali e comincia l’ascesa politica di Kwame Nkrumah, colui che verrà denominato “il redentore”.

Kwame Nkrumah con John Fitzgerald Kennedy | Abbie Rowe [Public domain], via Wikimedia Commons

Nel 1949, Nkrumah fonda il Partito della Convenzione del Popolo (CCP) e cerca di coinvolgere il futuro popolo ghanese nel suo progetto nazionalista. Pochi anni dopo diventa il Primo Ministro della colonia e nel 1957 guida il paese alla storica conquista dell’indipendenza, che avviene il 6 marzo 1957 (primo stato dell’Africa subsahariana). Il Ghana, due giorni dopo, entra a far parte dell’Onu.

 

Nkrumah possiede una naturale inclinazione nell’ascoltare e nell’interpretare i sentimenti delle masse popolari e diventa ben presto una figura di rilievo in ambito nazionale e internazionale: il suo sogno è unire tutta l’Africa in una federazione libera e indipendente dalle colonie.

 

Il suo spirito rivoluzionario e anticolonialista lo porta però ad accentuare i toni della sua politica, che prende una deriva autoritaria: la conseguenza è la sua destituzione, che avviene nel febbraio del 1966 ad opera di un gruppo di ufficiali britannici.

 

Inizia così un periodo instabile che prepara il terreno al colpo di stato di Jerry Rawlings, tenente di volo del Ghana Air Force, che prende il potere il 31 dicembre 1981: la sua dittatura porta all’epurazione di tutte le persone sospettate di corruzione. Nel 1992 si dimette da rappresentante delle Forze Armate e fonda il National Democratic Congress (Ndc), una forza politica che si ispira a valori di centro-sinistra.

 

Jerry Rawlings concede al paese una nuova costituzione, che entra in vigore nel 1992 e trasforma il Ghana in una repubblica presidenziale.

 

Sempre nel 1992, Rawlings indice le elezioni e con il 58 per cento dei voti diventa il primo presidente della Quarta Repubblica sconfiggendo il candidato del New Patriottic Party (Npp), Albert Adu Boahen. Quattro anni dopo, si conferma presidente con il 57 per cento.

Jerry Rawlings, ex Presidente del Consiglio Militare Supremo del Paese | By AMISOM Public Information (Flickr) [CC0], via Wikimedia Commons

Nel 2000, si assiste al passaggio delle consegne fra i due principali partiti e viene eletto John Kufuor, leader del New Patriottic Party, che rimarrà al governo fino al 2008. Durante il suo governo, il Ghana triplica il proprio PIL e diventa uno dei paesi più solidi dell’Africa sub sahariana.

 

Gli anni di Kufuor sono determinanti per la stabilità politica del Ghana: a differenza degli stati occidentali dilaniati dai conflitti interni e dalla minaccia terroristica (Mali, Congo, Libia, Sud Sudan, Somalia, Kenya), il paese migliora le proprie strutture democratiche e viene celebrato dagli osservatori internazionali.

 

Nel 2009 il potere torna nelle mani del National Democratic Congress con la figura di John Attah Mills, che rimane in carica fino al 2012. Gli succede il suo vice John Dramani Mahama, che rimane in carica fino al 7 dicembre del 2016 e perde le successive elezioni contro il New Patriottic Party di Nana Addo Dankwa Akufo-Addo, attuale leader del paese.

 

Dal 1992 ad oggi, si sono svolte sette elezioni e i due partiti principali (Ndc e Npp) si sono avvicendati al potere per quattro volte. Questa alternanza è il sintomo di una democrazia stabile, libera e trasparente.